Giampaolo Spiga

Giampaolo Spiga è propriamente fiero delle sue origini radicate nel paese di San Sperate dove nasce nel 1958 e dove vive con la sua famiglia.

L’idea di creare arte l’ha sempre coltivata, senza mai manifestarla, fin da studente quando disegnava le copertine interne dei quaderni in orario di lezione, ma dei quali ora, non è rimasta traccia materiale.

 

L’esperienza che ora porta avanti nasce da due idee distinte. La prima era l’idea assai bizzarra di realizzare, in una forma tridimensionale ma piatta, un quadro che rappresentasse nelle debite proporzioni, la facciata esterna di una qualsiasi casa tipica campidanese, portone, finestra, balcone ,etc.., usando gli stessi materiali costruttivi di quella reale, e per materiali intendo cemento, ladiri, pietra, legno, ferro, vetro, etc. Al primo tentativo, piuttosto grezzo, sicuramente da migliorare, ottiene un risultato che lo soddisfa e lo incoraggia a proseguire.

Successivamente, realizza il quadro che raffigura la facciata della casa dei nonni paterni, sita a San Sperate nella via Arbarei. L’opera creata lo riempie talmente di soddisfazione che ancora oggi considera quel quadro la sua opera principe, la più apprezzata nelle mostre, forse perché in essa ci sono racchiusi dentro gran parte dei ricordi della sua gioventù, che non può mai dimenticare. Osservandolo attentamente, confida, che gli sembra, ancora, di poter aprire il portone e varcarne la soglia. Purtroppo ora, quella reale, si trova in uno stato di degrado ormai quasi totale.

Di seguito a questa esperienza gli venne in mente un’altra idea, che nasce da un articolo di giornale del 1976, periodo in cui il Maestro Pinuccio Sciola dettava le basi per la realizzazione di quel fenomeno culturale conosciuto come “Paese Museo”. L’articolo in questione recitava “La pittura di San Sperate alla Biennale di Venezia, ma i muri del paese non possono essere spostati”. Da lì la decisione di riprodurre, con la sua tecnica, i murales di San Sperate, in modo da poterli “spostare” al di fuori del paese, con particolare attenzione a quelli che ormai non ci sono più.

Le rappresentazioni degli scorci paesani riprodotti nei suoi quadri sono concepite sfruttando i ricordi di un ragazzo che corre spensierato tra i colori e i sogni del suo paese. Sono rappresentazioni che egli considera raggi di sole che riscrivono momenti intensi di una storia collettiva importante che gli anni, all’apparenza visiva,  se li è, parzialmente, portati via ma che nei ricordi di chi ha vissuto quella fase il tempo non potrà mai cancellare.

Egli ritiene di essere fortunato per aver vissuto il momento “giusto” della trasformazione della sua terra da “anonimo paese contadino” a “noto e apprezzato paese culturale, turistico che non ha scordato di essere anche contadino”.

Le sue opere vogliono essere un omaggio a “San Sperate Paese Museo”. Lo mettono in vetrina e gli tributano onori.

Nel corso della sua attività artistica Giampaolo ha allestito varie mostre che hanno avuto notevole apprezzamento da parte di critica e visitatori. Giampaolo sente di dovere molto allo scultore Pinuccio Sciola per il suo incoraggiamento a proseguire, insieme agli altri artisti, nel percorso artistico culturale della  fantastica avventura che ha cambiato la storia e il destino della comunità sanperatina.

Le Opere

Data di ultima modifica: 22/03/2017

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