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Centinaia di coloratissimi murales decorano i muri di San Sperate facendone un meraviglioso museo a cielo aperto, un “Paese Museo”.
Il creativo movimento muralista si sviluppò a San Sperate nel rivoluzionario 1968, quando Pinuccio Sciola rientrò in paese dopo una serie di stimolanti viaggi in Europa.
In concomitanza con la festa religiosa del Corpus Domini, Sciola e i suoi amici iniziarono a ricoprire i vecchi muri fatti di fango con strati di calce bianchissima.
Queste invitanti superfici candide furono subito ricoperte di immagini, colori e parole. Nacquero così i primi murales, molti dei quali riprendevano soggetti di carattere storico, etnografico e politico. Negli anni successivi arrivarono numerosi artisti, molti dei quali stranieri, che diedero il loro entusiastico contributo dipingendo nuove opere dai soggetti più disparati. I primi furono protagonisti dell’arte sarda come Foiso Fois, Liliana Cano, Gaetano Brundu, Giovanni Thermes, Giorgio Princivalle, Nando Pintus e Franco Putzolu. Tra gli altri giunsero poi Rainer Pfnürr ed Elke Reuter dalla Germania, Meiner Jansen dall’Olanda, Otto Melcher dalla Svizzera e José Zuniga e Conrado Dominguez dal Messico. E proprio il Messico, patria originaria del muralismo moderno, riveste un ruolo significativo in questa straordinaria avventura creativa che dura ancora oggi. Nel 1973, infatti, l’UNESCO invitò Sciola a recarsi nello stato centro-americano. La conoscenza di David Alfaro Siqueiros, uno dei grandi maestri del muralismo messicano insieme ad Orozco, Rivera e Tamayo, si tradusse in una sorta di gemellaggio tra San Sperate e Tepito, quartiere storico di Città del Messico. Nei decenni successivi, proprio le relazioni internazionali hanno rappresentato la base fondamentale del cosmopolitismo portato avanti con orgoglio dal paese e dai suoi abitanti.
Importanti progetti artistici sono stati realizzati anche negli ultimi anni. L’iniziativa “Il fiume dei writers”, nel 2009, ha richiamato giovani writers anche dall’estero e ha consentito di riqualificare l’alveo del fiume Rio Concias, contribuendo parallelamente a rinsaldare il legame della comunità con la storica stagione del muralismo.
Data di ultima modifica: 22/03/2017
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